Hugelkultur: letti rialzati perché la “tera l’è basa”!

L’Hugelkultur in pillole:

  • Hugelkultur per coltivare senza irrigazione e senza fertilizzazione
  • per una coltivazione che funziona dall’orto del nonno all’arido deserto
  • per riciclare ciocchi di legno e radici di alberi che altrimenti andrebbero bruciati (questi pezzi di legno andranno interrati)
  • le dimensioni sono variabili. Si può partire dal piccolo, ingrandendosi col tempo
  • le dimensioni contano, perché più grande è, meglio è (più è grosso, minore sarà il fabbisogno di acqua)
  • per un rimedio efficace contro il riscaldamento globale (sequestro dell’anidride carbonica), realizzabile da chiunque abbia un pezzetto di terra
  • ottimo per riutilizzare alberi e ramaglie buttati giù dalla tempesta
  • perché è produttivo
  • perché è ottimo soprattutto per la schiena (fatti un favore, immaginati fra 20 anni!)

L’Hugelkultur per chi vuole saperne di più

L’Hugelkultur è una tecnica di coltivazione di origine tedesca, un’applicazione pratica dei principi della permacultura. Utilizza letti rialzati (o aiuole rialzate o anche bancali), simili a quelli creati da Sepp Holzer nel suo terreno in Austria (Krameterhof, n.b. Sepp non chiama i suoi letti rialzati hugelkultur… li fa, senza sapere come si chiamano…).

Questi letti rialzati sono riempiti di materia organica, principalmente legna. La struttura del legno fornisce al terreno nutrienti e “spazio” per la conservazione dell’acqua e per le radici delle piante che verranno coltivate sopra. Con il passare del tempo, gli strati più profondi del terreno si arricchiscono enormemente anche grazie alla vibrante e variopinta vita sotterranea, che potrà “mangiare” la materia organica e svilupparsi beatamente.
Con il tempo, il legno incomincerà a disfarsi, creando piccole “bolle d’aria” sotterranee, arando automaticamente la terra (per somma gioia della vostra schiena e sommo disdoro del fisiatra). L’attività microbica produrrà calore mentre decomporrà il legno, creando calore ed allungando sensibilmente il tempo utile per la coltivazione (ottimo per chi come Sepp Holzer, coltiva in zone montane o con clima molto rigido). Il legno trattiene acqua e nutrienti quindi non sarà necessario irrigare o fertilizzare (ecco il perché del suo utilizzo anche nelle zone desertiche).

Non tutti i tipi di legno possono essere utilizzati per riempire le aiuole.
Ad esempio tutti gli alberi appartenenti alla famiglia del Cedar potrebbero non andare bene perché sono piuttosto lenti a decomporsi. Essendo pieni di pesticidi, erbicidi, anti fungini e anti batterici naturali potrebbero essere un freno per l’attività della fauna microbica del terreno (e noi vogliamo mooolti microbi nel terreno!).
Altri alberi come il noce o il ciliegio, l’acacia, il cipresso, sequoia, pepe rosa (schinus molle), moro degli osagi (maclura pomifera), salice, non sono proprio il massimo. Quest’ultimo probabilmente non si decompone per la sua alta densità. Il noce produce sostanze “allelopatiche”(se non volete farvi del male non cercate allelopatia su Google), fra di esse lo juglone, che rendono difficile la crescita di molte altre piante. Anche l’ailanto (proprio lui, il terribile ailanto!) potrebbe bloccare la crescita di altri vegetali per la presenza di sostanze allelopatiche.
Ottime “essenze” per i vostri letti rialzati possono essere l’ontano, il melo, il pioppo (forse c’è una ragione a tutti i pioppi della pianura piemontese!) e la betulla.
Il meglio del meglio è il legno già in stato di decomposizione (già ricco di batteri e funghi), mentre il legno che è a stagionare da un po’ di tempo in legnaia potrebbe non essere il massimo della vita (provate voi a vivere al vento e al gelo, senza una goccia d’acqua).

Il legno è una materia organica molto ricca di carbonio, per questa ragione avrà bisogno di una buona dose di azoto per “compostarsi” (il rapporto ottimale è solitamente C:N=30:1). Questo significa che molto dell’azoto potrebbe essere utilizzato per la decomposizione del legno e non dalle piante che si vuol coltivare. Il legno già in decomposizione non pone questo tipo di  problema (o lo diminuisce sensibilmente).

Con la decomposizione del legno, il terreno si arricchirà diventando humus fertile dal colore marrone molto scuro. L’altezza del letto di Hugelkultur è molto importante per l’irrigazione. Maggiore la quantità di legna messa sotto terra, maggiore l’acqua trattenuta fra le fibre e resa disponibile  alle piante. Non irrigare potrebbe essere fondamentale se non si vuole dover passare l’intera estate a badare al proprio orto con la canna dell’acqua in mano (ricordate che le zanzare non vanno in vacanza). Secondo Penny Livingston, fondatrice dell’Istituto di Permacultura della California del Nord, ogni unità di carbonio incorporata nel terreno può trattenere fino a 4 unità di acqua.

L’esperienza suggerisce che per non dover bagnare durante l’estate, si dovrebbero costruire aiuole rialzate alte quasi 2 metri. Potrebbe sembrare assurdo, ma in realtà dopo pochissimo tempo l’aiuola tenderà ad abbassarsi naturalmente di parecchie decine di centimetri.

Con un altezza massima di mezzo metro, si dovrebbe raggiungere un’autonomia idrica di circa 3 settimane (che sarebbe già un ottimo risultato). Perciò se non si vuole far arrabbiare il vicino o non si dispone di troppa legna si può benissimo cominciare con una piccola e sobria aiuola rialzata di mezzo metro.

Libera traduzione ed adattamento del materiale trovato su permies.com